Il ginocchio è l’articolazione che unisce il femore alla tibia e alla rotula, consentendo numerosi gradi di movimento tra questi tre capi ossei della gamba.
Ogni ginocchio ha interposti tra femore e tibia due menischi. Il MENISCO svolge la importante funzione di far scivolare le due propaggini tonde del femore (“condili”) sulle due superfici concave della tibia (“piatti”), ampliando al massimo le superfici di contatto e smorzando impatti e vibrazioni tra le suddette componenti. Nell’articolo di oggi il Dottor Mario Vernetti Prot ci parla della lesione del menisco, di ciò che può comportare e di come curarla.
Funzionalità dei menischi
Il ginocchio consente la flessione, torsione, traslazione di femore su tibia con moltissimi gradi e tipi di “scivolamento”. In assenza dei menischi, femore e tibia durerebbero pochi anni, andando rapidamente incontro a usura e degenerazione meccanica distruttiva.
Sia il femore che la tibia che la rotula sono rivestiti sulle superfici di scorrimento da un tessuto duro e scivoloso, che è la cartilagine ialina. I menischi sono a forma di “C” contrapposte a formare quasi un “8” messo di traverso e sono costituiti da un tessuto meno duro e più elastico della cartilagine, che è composto da strati sovrapposti di fibrocartilagine. I bordi esterni sono spessi e rialzati, all’interno sono sottili e concavi. Anch’essi sono scivolosi e sono esattamente interposti tra femore e tibia portando le superfici di contatto da una piccola ad un’ampia area. Così vengono ridotti e spalmati i carichi e pesi, consentendo una ben maggiore tenuta sia al peso che agli impatti. Le fibrocartilagini dei menischi assomigliano ad altre che abbiamo in corpo, per esempio quelle delle orecchie e quella del naso.
Femore, tibia, rotula e menischi, assieme ai legamenti del ginocchio sono contenuti in un involucro chiamato capsula articolare, che aderisce ad essi tramite i para-menischi o legamenti meniscali. La capsula articolare è complessa, fatta di molteplici strutture legamentose e bendarelle, ben irrorata di vasi sanguigni e rivestita all’interno dalla sinovia; quest’ultima è una specie di panno che produce il liquido lubrificante e nutriente delle componenti interne alla capsula: infatti all’interno del ginocchio non scorrono vasi sanguigni e tutto il mantenimento delle cartilagini dei menischi è affidato e dipende dalla qualità del liquido sinoviale.
Un cuscinetto importantissimo si interpone tra femore, tibia e rotula, svolgendo la funzione di riempimento elastico dello spazio interno, che si modifica continuamente nei vari movimenti: il cuscinetto di Hoffa. Questo è fatto di un miscuglio di fibre legamentose e grassose, irrorate dal sangue e ben inserite tra la rotula, la tibia il femore e la capsula. Spesso la sua esistenza ed importanza sono trascurate, svolgendo un’importante funzione accessoria, come quella dei menischi.
Cause e sintomi della lesione del menisco
Esistono varie cause che portano i pazienti a conseguire una lesione al menisco:
- gli stress meccanici ripetuti o da trauma con impatto, in condizioni inusuali di movimento del paziente, possono produrre lesioni meniscali con svariati sintomi.
- La forma ereditaria od acquisita dopo incidenti o chirurgie delle gambe, di valgismo o varismo o “recurvatio” o ipertensione posteriore o dismetria è un importante fattore predisponente alle lesioni dei menischi.
- Alcuni sport e mestieri (sci, pallacanestro, pallavolo, paracadutismo, pesistica, calcio, padel, pattinaggio, piastrellista, idraulico, muratore, facchinaggio…) sono chiaramente “usuranti”, proprio per la notevole ripetizione negli anni di sollecitazioni importanti.
- Chi passa svariati anni in una posizione sempre uguale delle ginocchia, per esempio seduti ore ed ore in scrivania, può presentare usura e lesioni meniscali per la continua e protratta pressione esercitata non intensamente, ma continuativamente sugli stessi punti di carico.
- Anche chi ha una rallentata circolazione arteriosa e venosa attorno alle ginocchia, per il sovrappeso, per edemi importanti, per l’allettamento o posizione sedentaria protratta con ristagno del sangue a livello degli arti inferiori, può causare degenerazione dei menischi, così come delle cartilagini e delle ossa. Questo accade perché la capsula articolare è poco e male irrorata e ciò provoca una cattiva e alterata produzione di liquido sinoviale articolare, fondamentale per nutrire e lubrificate i tessuti connettivali interni e di rivestimento.
- I disturbi della nutrizione con carenza di apporto di sostanze, fondamentali per il nutrimento delle cellule, sono correlabili alla degenerazione dei menischi, oltre che alla osteoporosi ed artrosi.
I gradi delle lesione al menisco
Ci sono vari gradi di lesioni al menisco. Vediamole insieme
Sfibramento del menisco
La lesione più semplice è uno sfibramento senza rotture, che può essere di estensione millimetrica: la persona può non avvertire inizialmente sintomi se non ore dopo la piccola lesione.
La reazione locale alla lesione è lenta, in mancanza di irrorazione sanguigna, e comporta una imbibizione locale (edema) con reazione infiammatoria che si estende ai tessuti subito adiacenti.
I menischi non sono innervati e di per sé non danno sintomi, mentre i legamenti di essi con la capsula sono sensibili ed innervati. Da questi si producono i sintomi e le reazioni da lesione. Un’alterazione locale senza frattura del menisco si chiama malacìa. Se non estesa ed in presenza di un buon nutrimento da parte del liquido sinoviale, può regredire e guarire nel giro di settimane e mesi.
Altrimenti, al contrario, può aggravarsi e peggiorare e, negli anni, portare anche ad atrofia e riassorbimento di porzioni del menisco stesso.
La reazione del paziente è variabile, con un dolore intermittente più o meno intenso, con sintomi ben localizzati sotto movimenti specifici. In caso di estensione e cronicizzazione della malacìa, la capsula del ginocchio si può ispessire e produrre rigidità anche dolorosa, talvolta con un incremento della quantità di liquido sinoviale (“versamento”).
Frattura del menisco
Una lesione più importante è la frattura del menisco, che può essere millimetrica od estesa, orizzontale (“slaminamento”) od obliqua e verticale, con discostamento o meno di parti di esso. Talvolta vi può essere il distacco di parti che possono dislocarsi altrove e letteralmente bloccare l’articolazione e produrre dolori molto intensi.
Tralasceremo per semplicità la descrizione di tutte le forme di fratture del menisco.
I sintomi in caso di fratture sono ben più importanti perché coinvolgono porzioni ampie della capsula articolare. Di conseguenza, provocano ispessimento, irrigidimento ed immobilità, ampio versamento con un incremento reattivo ed infiammatorio del liquido sinoviale. Quest’ultimo serve ad aumentare l’apporto di sostanze nutritive e di cellule “spazzine”, i macrofagi, per ripulire l’articolazione dai detriti e frammenti. Le cellule del menisco possono tentare di ricostituire una unione e ricompattamento tra le parti lesionate, talvolta, soprattutto nei soggetti più giovani, con successo.
La reazione sia della capsula articolare che del menisco possono totalmente impedire l’appoggio e l’uso della gamba.
La diagnosi.
Da apposite manovre di palpazione e movimento del ginocchio, sia nei suoi vari gradi e possibilità, che su punti specifici, si può ricavare dove e che tipo di lesione meniscale si è prodotta.
In caso di non sufficiente chiarezza, un esame ecografico può rilevare molto bene le lesioni dei menischi, specialmente se effettuato in modalità dinamica.
La radiografia classica non consente di visualizzare i menischi, salvo questi essere calcificati per patologie metaboliche. Si possono solo desumere informazioni sulla distanza degli spazi articolari tra femore e tibia e tra esterno ed interno del ginocchio.
La Risonanza Magnetica Nucleare è l’esame elettivo per visualizzare bene i menischi e le loro lesioni, anche se purtroppo in condizioni di immobilità.
Secondo noi il “Gold Standard” diagnostico, oltre l’Esame Obiettivo dello specialista medico, consiste nell’abbinamento complementare di RMN ed Ecografia Dinamica Articolare.
La terapia della lesione del menisco
Riteniamo che la terapia chirurgica con accesso intra-articolare al ginocchio (Artroscopia) sia spropositatamente praticata rispetto alle effettive possibilità di cura con successo in modalità non invasiva ed ambulatoriale.
Consideriamo importante la terapia chirurgica artroscopia del menisco quando:
– siano presenti lesioni fratturative nette ed ampie, con instabilità ed impossibilità ad una sua ricomposizione e adattamento successivo stabile;
– quando vi siano distacchi con dislocamento di parti all’interno del ginocchio;
– in caso di sua malacìa e atrofia estesa (in questo caso con trapianto di menisco).
La terapia dello Studio Ortopedico Vernetti
Dalla nostra ultratrentennale esperienza clinica possiamo affermare che la Terapia Locale Diretta delle lesioni meniscali per via trans-capsulare è assolutamente efficace e vantaggiosa. Si tratta di una terapia ottima sia per la rapidità della remissione dei sintomi e per il ridotto tempo di assestamento e recupero funzionale. Si tratta di una terapia valida sia nell’atleta professionista che nel paziente ordinario, che nell’anziano.
Il cardine della Terapia Locale Diretta consiste in:
- ridurre gli edemi ed i versamenti articolari, combinando sia iniezioni dirette al menisco che intra-articolari per sfiammare e rimettere in sesto le alterazioni del panno sinoviale;
- trattare le fibrocartilagini meniscali con acidi ialuronici a basso e medio-basso peso molecolare, con elevata concentrazione, sia iniettati direttamente nella compagine meniscale che a livello intra-articolare;
- migliorare la circolazione della gamba con terapie vascolari complementari;
- trattare eventuali alterazioni fibrose sugli ispessimenti della capsula del ginocchio;
- promuovere un’accelerazione del ricambio metabolico e cellulare, stimolando i processi e con le tecniche specifici della Medicina Rigenerativa;
- verificare il recupero con rivalutazioni diagnostiche, riapplicare i carichi al ginocchio, con un opportuno e graduale impegno dei menischi, prima a carichi alternati crescenti e, alla fine, anche con i carichi impattanti.
Risposta del paziente alla terapia
Ogni paziente viene adeguatamente istruito e messo in condizioni di usare le ginocchia in modo finalmente consapevole. Imparerà così a correggere le possibili cause predisponenti le lesioni del menisco.
Dato che le ginocchia sono molto importanti sia per gli atleti professionisti che per un’adeguata qualità di vita in tutti, riteniamo essenziale rivolgersi al medico professionista ai primi segni e sintomi. Questo per evitare di evitare di tergiversare e arrivare anni dopo alle cure in condizioni degenerative avanzate, come purtroppo ci capita spesso di osservare.
Una diagnosi e terapia precoci consentono al paziente di ripristinare e recuperare la funzionalità dei menischi e delle ginocchia con poco impegno, in tempi contenuti e con una spesa ridotta!