F.A.Q.

Il Dott. Vernetti Prot risponde…

Testa

TORCICOLLO: possibili cause e trattamento

Il torcicollo e i dolori cervicali possono essere causati da contratture muscolari, difetti posturali, compressione di nervi, ernia discale, ingrossamento articolare tra le vertebre, protusioni, infiammazioni reumatiche, virali e metaboliche. La precisa identificazione della causa consente di individuare e impostare cure mirate ed efficaci.

Braccia

DITO A SCATTO: si può curare senza intervento? Come?

Il dito “a scatto”, o Morbo di Notta, è causato da un’infiammazione della guaina di un tendine flessore della mano. Può essere collegato a varie cause reumatiche o semplicemente all’uso (elettricisti, calzolai, chirurghi, giardinieri, ecc.) con traumi locali ripetuti. Normalmente si risolve con la chirurgia mediante tagli, incisioni, punti di sutura e con possibili recidive. Può essere tuttavia liberato senza tagli e senza punti con tecnica microchirurgica indolore. Nel 90% dei casi si risolve in 2 sedute.

DOLORE AL POLSO VICINO AL POLLICE, cosa potrebbe essere?

Potrebbe trattarsi di rizartrosi. Il dolore avvertito sul polso, sotto la base del pollice, è causato da un’infiammazione senza o con usura dell’articolazione trapezio-metacarpale (spesso da stress meccanici ripetuti oppure di origine reumatica). Si cura molto bene con la terapia TRI-generativa diretta che prevede l’applicazione contemporanea di elementi biologici, fisici e antinfiammatori, se non è in fase molto avanzata.

SPALLA DOLORANTE E BLOCCATA, cosa fare? Come si cura?

Una valutazione ortopedica accurata per comprendere l’origine del dolore e il calo della funzionalità con indicazione degli esami diagnostici più appropriati. Il dolore alla spalla ha varie origini (tendinea, traumatica, da usura, metabolica, reumatica, da degenerazione cartilaginea e ossea); se le cartilagini sono presenti e i tendini non sono completamente rotti, è sempre possibile il recupero funzionale mediante la terapia TRI-generativa diretta con applicazione contemporanea di elementi biologici, fisici e antinfiammatori.

PERDITA DI SENSIBILITA' ALLE DITA DELLA MANO, cosa fare?

Una visita ortopedica per comprendere l’origine del disturbo. Se coinvolge solo alcune dita della mano potrebbe trattarsi della sindrome del tunnel carpale, causata dall’intrappolamento del nervo mediano lungo il suo passaggio al polso. Nel 90% dei casi è possibile risolvere questa condizione con una microincisione in anestesia locale, senza tagli e senza punti di sutura, in sole 2 sedute.

Come si cura l’artrosi alle dita delle mani?

Dato che non è possibile farla regredire, l’artrosi deformante delle mani può essere solo “fermata” utilizzando un approccio combinato, come nella terapia TRI-generativa diretta, ambulatoriale senza chirurgia, che prevede l’applicazione di elementi biologici, fisici e antinfiammatori, in circa 5 sedute.

Cosa può essere un dolore al gomito?

Il dolore al gomito segnala la presenza di un’infiammazione. Il dolore del gomito esterno (epicondilite) o interno (epitrocleite) è spesso causato da stress meccanico. Talvolta, specialmente se il dolore è avvertito su ambedue i gomiti senza apparente motivo, è di natura reumatica. Le epicondiliti e le epitrocleiti, infiammazioni che causano il dolore del gomito, sono ben curabili con un approccio terapeutico mirato, in base alla causa, in poche settimane. Fanno eccezione i dolori originati da lesioni interne articolari (sport intensi, pesistica, ecc.) che richiedono un approccio terapeutico più complesso come la terapia TRI-generativa diretta che prevede l’applicazione contemporanea di elementi biologici, fisici e antinfiammatori.

Dolore alle dita delle mani, può essere la Psoriasi?

L’Artrite Psoriasica può colpire persone affette anche minimamente da psoriasi cutanea o delle unghie/capelli. È un’infiammazione su base auto-immunitaria che può coinvolgere dita, mani, polsi, ginocchia, caviglie, colonna lombo-sacrale, colonna cervico-dorsale, articolazioni sacrali, ecc. La sua cura ideale è sia a livello generale che locale, con ottime possibilità di quasi-azzeramento. La fase di visita e diagnosi è fondamentale per individuare la cura più efficace. Nei casi più gravi si può ricorrere alla terapia biologica di ultima generazione con ottimi risultati.

Dolore intenso tra pollice e polso, a cosa può essere dovuto?

Il dolore intenso tra pollice e polso durante i movimenti di presa o inclinazione del polso (come sollevare una pentola, prendere una bottiglia, aprire un barattolo) associato spesso a gonfiore e rossore, suggerisce la presenza della Sindrome di De Quervain (tenosinovite stenosante). Questa sindrome è causata da un’infiammazione della guaina sinoviale di due tendini del pollice, che produce un restringimento (stenosi) nel loro canale di passaggio. Mediante un’accurata visita semeiologica manuale (palpazione, strofinamento e altre manovre come il Test di Finkelstein) il medico prescriverà specifici esami strumentali (Rx, Ecografia, Risonanza Magnetica Nucleare) per confermare la diagnosi e, di conseguenza, stabilire le cure più efficaci e adatte al singolo paziente: infiltrazioni locali di cortisonici ben dosati e distribuiti nel tempo per prevenire l’atrofia dei tessuti; decompressione del passaggio tendineo intrappolato tramite chirurgia in anestesia locale oppure mediante micro-infiltrazioni di acido ialuronico a doppio peso molecolare con cortisonico non aggressivo, debitamente diluito e distribuito nei tessuti interessati dalla patologia.

Dolore al polso con limitazione del movimento, cosa può essere?

Il dolore di tutto il polso potrebbe essere causato da una Infiammazione Radiocarpica, spesso così intenso da impedirne l’utilizzo. L’insorgenza può essere sia graduale sia veloce, con una progressione che comunque può impiegare da poche ore a qualche giorno. Raramente il dolore è improvviso. Le cause sono molteplici (acidi urici, microtraumi ripetuti, crio-globuline, diabete, auto-anticorpi, anomalia genetica metabolica, microfratture ossee da trauma) di conseguenza è bene rivolgersi a un professionista esperto per scoprirne l’origine. Una corretta diagnosi permette di impostare terapie mirate ed efficaci anche per prevenire il ripetersi degli episodi dolorosi (recidive).

Colonna vertebrale

DOLORE ALLA SCHIENA VICINO AL GLUTEO, quale potrebbe essere la causa?

Questo tipo di dolore può essere il sintomo di una lombosciatalgia (sciatica); può essere mono o bilaterale, irradiarsi a un solo gluteo o a entrambi i glutei così come a una sola gamba o ad entrambe le gambe contemporaneamente. La causa può essere meccanica, da compressione dei nervi spinali dovuta a ernie, protusioni, ingrossamenti delle faccette articolari, infiammazioni reumatiche o virali. La terapia locale profonda può radicalmente trasformare la patologia mirando sempre alla rimozione delle cause locali.

Le ERNIE DISCALI sono curabili senza chirurgia?

Sì. Le ernie del disco, più frequenti a livello lombare, sono curabili senza chirurgia nel 90-95% dei casi. Mediante infiltrazioni locali profonde è possibile far riassorbire il materiale erniario con tempi di recupero dimezzati.

TORCICOLLO: possibili cause e trattamento

Il torcicollo e i dolori cervicali possono essere causati da contratture muscolari, difetti posturali, compressione di nervi, ernia discale, ingrossamento articolare tra le vertebre, protusioni, infiammazioni reumatiche, virali e metaboliche. La precisa identificazione della causa consente di individuare e impostare cure mirate ed efficaci.

Dolore alla schiena nella parte bassa, cosa vuol dire?

Il dolore lombare, o lombalgia, o “mal di schiena” o “mal di reni” è diffusissimo e colpisce ambo i sessi prevalentemente di età media e avanzata. Durante la visita ortopedica è importante che il medico sappia ben distinguere la lombalgia da:

  • dolore innescato da problemi renali e delle vie urinarie;
  • dolore che nasce negli organi addominali antistanti i lombi, quali il colon, l’intestino tenue o l’utero con ovaie e annessi (in caso di una paziente di sesso femminile);
  • patologie dei grandi vasi sanguigni a ridosso della parete addominale dorsale, come aneurismi, flebo-trombosi, ecc.

Esistono diversi metodi di cura utilizzabili anche in associazione:

terapie antinfiammatorie globali e locali; infiltrazioni effettuate nei punti scatenanti il dolore; terapia fibrolitica in anestesia locale; radiofrequenza ad alta intensità; mobilizzazioni e manipolazioni opportunamente calibrate; agopuntura; impacchi e cataplasmi.

La Terapia Radicale del Dolore lombare (o dorsale) si occupa di rimuovere, far regredire, ripristinare le condizioni fisiologiche preesistenti e correggere i fattori che le hanno scatenate, insegnando quindi al paziente come prevenire le frequenti recidive.

Bacino e Gambe

In caso di ARTROSI DEL GINOCCHIO, con una visita si può sapere subito se bisogna essere operati o si può intervenire diversamente?

Con una visita ortopedica ed eventuali approfondimenti diagnostici si comprende il percorso terapeutico adeguato. Le lesioni del ginocchio possono essere causate da trauma, da predisposizione ereditaria (forme e allineamenti), da causa reumatica, metabolica o immunitaria (gotta, diabete, connettivopatie). Le cartilagini e le sofferenze ossee sono recuperabili se l’usura non è andata oltre un preciso limite, evitando in tal modo interventi chirurgici e protesi.

Ginocchio gonfio e bloccato, cosa fare?

Il gonfiore è dovuto al versamento di liquidi nella cavità articolare, il blocco che impedisce l’estensione del ginocchio può dipendere dalla lesione di un menisco, talora con distacco frammenti che si incastrano nell’articolazione, accompagnati da dolore, sensazione di cedimento e di instabilità. La cosa migliore da fare è rivolgersi subito al medico, ortopedico, o fisiatra per impostare un’adeguata terapia, con prescrizione di eventuali approfondimenti diagnostici mirati. Le lesioni dei menischi possono essere causate da traumi diretti oppure da usure su base ereditaria (disallineamenti, asimmetrie), posturale o da microtraumi ripetuti. Talvolta le lesioni meniscali sono accelerate da patologie internistiche; nel 90-95% dei casi sono ben curabili senza chirurgia e con tempi di recupero ridotti.

Mi fa male il tallone, cosa potrebbe essere?

La tallonite è l’infiammazione del tallone del piede. Può avere cause traumatiche ma anche reumatiche e metaboliche (acidi urici, connettiviti, spondiloartriti, ecc.). Si può confondere con la tendinite di Achille o con la fascite plantare oppure con l’infiammazione tibio-tarsica. Si presenta sotto l’osso chiamato calcagno e spesso si trova una calcificazione detta “spina calcaneare”. La spina calcaneare può essere presente anche senza infiammazione, e non è per nulla certo che ne sia la causa (almeno 90 volte su 100 non lo è). Le terapie locali più efficaci sono: agopuntura, ipertermia, correnti a Radiofrequenza.

Dolore sotto le dita del piede, potrebbe essere il Neuroma di Morton?

Il Neuroma di Morton è un ispessimento del rivestimento di un nervo sensitivo tra il 2° e il 3° dito, oppure tra il 3° e il 4° dito, del piede (rare le altre sedi). La causa non è del tutto chiara, probabilmente si origina dalle irritazioni da sfregamento meccanico connesse alle forme specifiche del piede e dall’uso di scarpe poco fisiologiche (scarpe strette, tacchi alti, ecc.). Può essere confuso con altre affezioni locali. La terapia classica è l’asportazione chirurgica ma in realtà una sua regressione stabile nel 90-95% dei casi può essere ottenuta mediante terapia locale diretta (2-3 sedute) e correzione delle anomalie di carico del piede (scarpe, plantari).

DOLORE DELL’ANCA O COXARTROSI sono la stessa cosa?

Il dolore a livello dell’anca non significa “coxartrosi”. La sua origine è spesso più superficiale e riscontrabile sul trocantere (borsite), sul muscolo tensore della fascia lata (miosite, entesite), sull’articolazione sacro-iliaca (sacroileite), all’inguine (ernia, borsite, entesite dei muscoli adduttori), sulle inserzioni dei muscoli glutei (entesite) o al centro del gluteo (Sindrome del muscolo Piriforme). Dolori simili, tante possibili cause.

Che cos’è la coxartrosi?

La coxartrosi è una deformazione degenerativa delle componenti articolari dell’anca di solito su base meccanica, ma anche ereditaria. Talvolta dipende da infiammazioni (artriti) responsabili delle lesioni a carico dell’articolazione coxo-femorale. Finché è presente un minimo residuo di cartilagini articolari senza deformazioni ossee è ben curabile e recuperabile con la terapia TRI-generativa diretta ambulatoriale, senza chirurgia, che prevede l’applicazione contemporanea di elementi biologici, fisici e antinfiammatori.

Altre Patologie

Come fare a gestire l’Artrite Reumatoide?

L’Artrite Reumatoide è una malattia autoaggressiva su base immunitaria. Come in un’allergia cutanea o respiratoria si verifica una iper-reazione immunitaria che, anziché proteggere, danneggia le articolazioni. Ad oggi questa patologia non può essere guarita ma ridimensionata con periodi di tregua clinica. Questo importante obiettivo di assopire la malattia viene da noi programmato unendo le cure generali “soft” a delle cure locali, ottenendo benefici di lunga durata.

Come faccio a sapere se una rottura del tendine è completa o parziale?

Per capire se la lesione a carico di un tendine, accompagnata da dolore, è completa o parziale bisogna eseguire alcune manovre durante la visita. Se la rottura è completa, sarà impossibile eseguire determinati movimenti, quelli svolti dal muscolo-tendine che deve eseguirli. In caso di muscoli grandi, ad esempio il bicipite, apparirà anche un rigonfiamento sferico a valle della lesione (muscolo in contrazione accorciato). In caso di trauma acuto è bene eseguire al più presto una radiografia per escludere la presenza di fratture. La diagnosi di precisione dovrà essere poi integrata con altre indagini (Ecografia, Risonanza magnetica) in base ai rilevamenti clinici che emergono durante la visita. Le rotture tendinee, purché non complete, sono riparabili con la terapia TRI-generativa diretta che prevede l’applicazione contemporanea di elementi biologici, fisici e antinfiammatori, senza tagli, senza punti di sutura e in poche settimane.

I dolori muscolari da cosa possono dipendere?

Le lesioni muscolari, dei tendini e dei legamenti possono essere causate da traumi diretti (urti, compressioni, stiramenti) o da ripetizione di micro-traumi per lunghi periodi. Possono essere anche la conseguenza di una malacia delle suddette componenti del nostro apparato locomotore per altre cause (diabete, acidi urici, patologie reumatiche). In caso di traumi diretti, se le componenti non sono troppo distanti, è possibile attivarne al massimo la rigenerazione e la riparazione biologica, accelerando notevolmente i processi di guarigione nei soggetti giovani e riattivandoli nei più anziani come se fossero giovani. A tale scopo la parte lesionata viene meccanicamente stabilizzata, la zona circostante decongestionata e le infiammazioni ridotte. L’uso locale di attivanti biologici consente ai tessuti di reintegrarsi per un successivo recupero fino al ripristino di performance negli atleti professionisti.

Dolori muscolari diffusi, può trattarsi di fibromialgia?

La Fibromialgia (FM) è un’affezione dolorosa diffusa alla muscolatura e alle fasce muscolari le cui origini non sono certe. È caratterizzata dall’assenza di cause apparenti e negatività degli esami reumatologici. Non risponde alle terapie antinfiammatorie ma piuttosto a cure che riducono la sensibilità delle fibre nervose, sia centrali che periferiche. Nella nostra esperienza la maggior parte dei pazienti che giungono nel nostro studio con diagnosi di fibromialgia, non hanno la fibromialgia e rispondono bene alle cure antinfiammatorie e decontratturanti. Spesso si tratta di forme reumatiche non ben diagnosticate o di affezioni dolorose da ipertono dei muscoli, che cessano rapidamente con le cure specifiche del caso.

Dolore alle costole, cosa può essere?

Il dolore avvertito alle costole o al torace, escludendo innanzitutto la presenza di un infarto del miocardio e i traumi con lesioni delle costole, può originarsi da un’irritazione dei nervi intercostali, vertebrali sensitivi, da affezioni del polmone, del pancreas, del fegato, ecc. Dopo aver escluso le cause interne, è possibile intervenire sulle cause locali vertebrali e/o intercostali e/o scapolari. Talvolta alcuni virus herpetici procurano lesioni dei nervi locali. La cura specifica, con una diagnosi precisa, risolve questi dolori.

Farmaci, Cure e Medicamenti

Nelle fratture si mette sempre il gesso?

La maggior parte delle fratture può essere curata meglio senza gesso, stabilizzandole con ausili e tutori ed evitando la stasi circolatoria indotta spesso dalle gessature. Gestendo con precisione la decongestione delle zone lesionate e fratturate, contenendo l’infiammazione, accelerando gli scambi nutritivi locali, attivando al massimo la sintesi di nuovi tessuti ossei e dei connettivi adiacenti, ogni frattura può guarire in poche settimane invece che in tanti mesi, evitando possibili complicazioni e postumi cronici. Il nostro metodo è veloce e consente la massima ripresa funzionale.

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